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    Buongiorno, mi chiamo ......., sono nato a Citta' Sant'Angelo (zona piomba) e cresciuto a Pescara ...

S.Michele.....

 

 

 

 

Montefino ha pur sempre un patrimonio architettonico , che andrebbe recuperato , ma visti i tempi rimane un sogno.

 

Oggi vi portiamo nella amena e diroccata chiesa di S. Michele a 2 km dal paese.

 

Chi sa se un giorno sara' risistemata , visitata da turisti? Chi sa' al momento si presenta cosi'.....

 

 

 

UN PO' DI STORIA.......

 

(MONTEFINO 30 Settembre 2007)

 

 

La festa più antica in onore degli angeli è quella di S. Michele Arcangelo.

Egli è il Principe degli Angeli, il Condottiero delle Milizie Celesti contro Satana Lucifero e contro gli altri Angeli ribelli che si unirono a Satana. Nel Vecchio Testamento più volte si legge che San Michele ha preso le difese del Popolo Ebreo (vedi nel libro del Profeta Daniele ), ma anche nel Nuovo Testamento leggiamo le nobili imprese di S. Michele a capo degli Angeli contro Satana e seguaci (vedi nel libro dell’Apocalisse e la lettera di San Giuda Taddeo Apostolo, cugino di Gesù). Il culto di S. Michele Arcangelo nel Cristianesimo risale ai tempi antichi della Chiesa.

Ma la devozione a S. Michele Arcangelo ha preso un grande sviluppo nella Chiesa, quando Egli nella prima metà degli anni quattrocento d.c. apparve sul Monte Gargano. Il Vescovo di Manfredonia, chiamato dai pastori, e constatato che veramente l’Arcangelo era apparso, egli stesso onorò l’Arcangelo e ricorse, a nome di tutti, all’intercessione di S. Michele grande Difensore della Chiesa e delle anime. Ben presto si diffuse anche il culto degli altri Angeli insieme a S. Michele.

Dopo la pace di Costantino il grande gli Imperatori Romani divennero Cristiani e pacificamente il Cristianesimo divenne predominante nel vasto impero romano il quale gradatamente aveva perso le antiche virtù familiari e repubblicane sedotto dai vizi orientali. Proprio allora incalzavano i Barbari dai confini Nord orientali e Sud orientali.

 

Allora la Chiesa sentì il bisogno di ricorrere al patrocinio di San Michele Arcangelo e lo elesse a suo Difensore ed il culto si diffuse a tutta la Chiesa Universale. A Costantinopoli un Imperatore costruì un tempio in onore di S. Michele e lo chiamò “ Michelion “.

 

Così ben presto gli Imperatori costruirono 15 chiese in onore di S. Michele e per tutte le terre dell’impero sorsero chiese dedicate a S. Michele Arcangelo. Il Santuario del Monte Gargano fu affidato ai Padri benedettini che diffusero grandemente la devozione a S. Michele Arcangelo. Così nell’alto Medio Evo essi costruirono un’abbazia in onore di S. Michele con grande cattedrale dedicata al principe delle Milizie Celesti.

 

L’Abbazia divenne Vescovado e l’Abate diventò Vescovo. Attorno all’Abbazia si sviluppo una città che prese il nome di Città S. Angelo e si trova all’inizio della Vallata del fiume Fino, risalendo su dal mare Adriatico. Poi, nei tempi che seguirono, ecco che la devozione a S. Michele sale seguendo il corso del fiume Fino. Così nei pressi del greto del Fino in una località che corrisponde alla contrada Piane di Castiglione Messer Raimondo troviamo una chiesetta dedicata a S. Michele Arcangelo. Risalendo il fiume nel Comune di Montefino (allora chiamato Monte Secco) troviamo su un colle, a circa 400 metri sul mare un gioiello romanico, la chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo.

 

Qui alcuni Monaci Benedettini, spinti dal desiderio di una vita più ritirata e più immersa nella preghiera e nella contemplazione dei misteri cristiani, vi costruirono un Eremo con chiesa annessa: veramente chi vi entra sente l’anima innalzarsi alle verità celesti, alla spiritualità soprannaturale genuina, a vivere con Cristo Gesù, con la Madre di Gesù e con gli Angeli Santi. La chiesa fu dedicata a S. Michele Arcangelo.

 

La contrada prese il nome di S. Michele di Montefino. L’Abate Benedettino prese il titolo di Vescovo, e concedeva a certi monaci di ritirarsi a vita spirituale più intensa in questo Eremo, a tempo o per tutta la vita. Così monaci più dotati vi rimanevano fino alla fine della vita e vi furono sepolti. Perciò questi Eremiti si costruirono un piccolo cimitero. Infatti, quando il Comune di Montefino, negli ultimi decenni del secolo scorso (secolo XX, il secolo del 1900), decise di asfaltare la strada che conduce al fiume, giù alla contrada Case Sparse, trovò le tombe e pie ossa degli Eremiti morti lassù.

Fece rispettosamente e cristianamente raccogliere le ossa che furono portate al cimitero di Montefino ed ivi riposte nell’ossario.

 

Circa cent’anni fa a causa di un terremoto e del fiume in piena per alluvione il tempietto dedicato a S. Michele, giù al greto del Fino in contrada Piane di Castiglione M.R., crollò, ma la bella statua di legno dorato di S.Michele non fu travolta dalle acque, anzi in mezzo alle macerie rimase intatta in posizione eretta. Allora i valligiani residenti nel luogo decisero di portarla su a Montefino e donarla al santuario dell’Arcangelo, che era rimasto senza l’effigie dell’Arcangelo. Don Giampio Laurenzi, allora parroco di Montefino S. Giacomo Apostolo, scavò una nicchia nella parete di fondo al centro della chiesa sopra l’altare e vi intronizzò la statua di S. Michele con grande esultanza del popolo.

 

Da tempo immemorabile, sul sagrato antistante e terreno circostante, si celebrava il 29 settembre la festa di S. Michele con grande partecipazione di popolo e con sagra.

Io stesso fin dal 1970, autunno, ho appreso dagli anziani che per l’occasione si faceva la festa delle noci con la gioia immensa dei fanciulli e dei giovani che facevano vari giochi con le noci.

 

Man mano che diminuivano le nascite, anche questa gioia del gioco delle noci andò sparendo. Il 29-12-1970, nella notte la porta del santuario fu sfondata. Il giorno dopo gli abitanti di contrada San. Michele vennero ad informarmi del sacrilegio.

Vi accorsi subito e presi a noleggio il furgoncino di Andrea Di Luigi, vi caricai la statua di S. Michele, il Crocifisso da altare ed i candelieri e li portai a Montefino e riposi in S. Giacomo Apostolo, la statua di S. Michele ed il resto………Sennonché la notte tra il 24 e 25 gennaio di qualche anno fa la statua di S. Michele con le reliquie di sei busti di sei martiri furono sacrilegamente rubate. Tutte e sette di mobilissima fattura classica barocca della scuola d’arte del Re Borbone Carlo III, di Napoli.

I Carabinieri di Cellino avvisati subito con l’aiuto della squadra specializzata nelle indagini contro i furti d’arte rinvennero la statua di San Michele ad Arezzo e ci avvisarono di recarci a Firenze a ritirarla.

Ci andammo con il Vigile Urbano Leonardo Chichì come era prescritto, e la trovammo senza ali, con il pugnale senza lama e la mano sinistra con le dita rotte e senza la famosa bilancia e la bella portantina cambiata. Andammo a Cellino a deporla nella stazione dei carabinieri, come è prescritto.

Il giorno fissato i carabinieri la portarono a Montefino, ci andammo incontro a riceverla, e la portammo con corteo in Piazza Madonna del Carmine a Montefino ove si svolse la cerimonia di consegna. I carabinieri ce la consegnarono.

Il Sindaco Dr. Benito Profeta fece il discorso di ringraziamento. Il Parroco ringraziò caldamente l’Arma e l’Amministrazione e ribenedisse la statua sconsacrata dal furto sacrilego.

Pregammo tutti perché i ladri sacrileghi e le talpe sacrileghe, che avevano collaborato con i ladri, si pentissero del sacrilegio fatto e si decidessero a parlare e a far ritornare anche i sei Martiri della Fede in Gesù Cristo, e provvedessero a salvarsi l’anima, perché il peccato commesso è molto grave e poi provvedano a riparare i danni.

Il Pubblico Ministero di Arezzo ha citato in giudizio il detentore della statua di S. Michele Arcangelo per il prossimo mese di gennaio 2008. Il Parroco con altri 20 derubati deve testimoniare contro in Tribunale.

Don Luigi Venco

Preghiera a San Michele Arcangelo.

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sei il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini; e Tu Capo della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio incatena nell’Inferno satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per prendere le anime. Amen!

Papa Leone XIII

 

Testo gentilmente concesso da Giancarlo Sierri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commenti   

 
0 #5 Montefinese 2013-04-27 12:33
Credo sia della chiesa....bisog na chiedere a d. giorgio
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+1 #4 XXL 2013-04-27 09:08
Ho una mezza idea.... ma mi occorre sapere chi è il proprietario dell'immobile.
Se qualcuno ha idee è pregato di abbozzarle scrivendo un commento.
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+1 #3 Eqcman 2013-04-22 21:58
del resto dopo anni di incuria ed abbandono, nel disinteresse di tutti che cosa vi aspettavate! Bisogna rimboccar si le maniche e senza attendere aiuti pubblici, con l'opera di volontari porre almeno in sicurezza il monumento. Datevi da fare senza troppi piagnistei!
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0 #2 Rossano.b. 2013-04-20 12:30
Si ma cosa potremmo fare? Occorrono tanti soldi.....
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+1 #1 XXL 2013-04-19 15:23
Che pena la chiesa di San Michele! Facciamo qualcosa!
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