.....Quel ramo del fiume Fino
che volge nell'Abruzzo centrorientale , tra le
catene ininterrotte degli Appenini
, con lo sfondo del maestoso Gran Sasso , viene a prendere corso e
figura di fiume tra poggi e colline in un paesaggio eminentemente presepistico.
L'acqua del fiume pare distendersi e rallentare , all'incantevole visione di
paeselli che sembrano una composizione scultorea , incastonate nel superbo
scenario della natura primigenia. Qui lungo le sponde del fino , lontano
dalle grandi arterie di comunicazione e dalle abitudini convulse
della citta' si ha la sensazione di ritrovare quell'entita' spirituale
altrove dissolta , ricostruendo quel magico rapporta fra' l'uomo e la natura
. Il letto del fiume tutto ghiaia e ciottoloni , attraversa campi , vigneti
, casali e boschi , che si prolungano su per la montagna tra borghi di
origine medioevale: Arsita , Bisenti , Castiglione M. Raimondo , Montefino e
Castilenti. Dall'uno all'altro di questo luoghi , dall'altura alla riva , da
un poggio all'altro , corrono strade , piu' o meno ripide , da dove alzando
lo sguardo si scoprono le vette del Gran Sasso , gigante addormentato , fino
ai sinuosi calanchi del Montecorvo. I calanchi intagliati a scrimoni , quali
finissime capigliere sono disseminati in punti orograficamente nevralgici
uno scenario a se ed aggiungendo pennelate cenerine alle tonalita'
cromatiche di un agro cosi' riposante e solenne. Il braccio del fiume
pare perdersi in un lucido serpeggiamento tra i paesi , dove i resti di
antiche mura sembrano voler parlare all'orecchio umano per rievocare
antiche storie piu' o meno interessanti , intessute di innumerovoli
leggende. |